Sinnai e la sua storia passata

Sinnai, di cui Solanas è una frazione amministrativa, è un territorio sardo abitato sin dai tempi dei tempi, che affonda le sue radici in epoca neolitica, per poi svilupparsi nelle epoche successive tra cui in quella nuragica (durante la quale vennero eretti circa 56 nuraghi).

In epoca medievale, invece, Sinnai dopo aver subito la dominazione bizantina passò sotto il dominio del Giudicato di Cagliari, in particolar modo sotto la curatoria del Campidano di Càlari, quando iniziò a svilupparsi anche in campo intellettuale. Ma il sostanziale avanzamento culturale che questa terrà subì si ebbe grazie all’avvento dei monaci benedettini e camaldolesi che introdussero principalmente nuove tecniche agricole, più avanzate rispetto a quelle già conosciute dagli abitanti di Sinnai.

La cittadina sardavenne per la prima volta citata all’interno delle fonti ufficiali in un documento del 1089 nel quale l’allora giudice di Cagliari (Costantino I Salusio II) cedeva alcuni terreni ai monaci vittorini provenzali dell'Abbazia di San Vittore di Marsiglia: un documento molto importante che attesta che da questa data sicuramente il paese era conosciuto con questo nome.

Per vedere Sinnai fuori dalla dominazione del Giudicato di Cagliari bisognerà attendere il 1258 quando passerà sotto il controllo pisano prima di entrare, nel XIV secolo, nel Regno di Sardegna affidato ai Carroz.

A questo periodo seguì una lunga fase di decadimento scaturito da un forte spopolamento causato anche da alte tassazioni ed epidemie di peste: solo agli inizi del XIX secolo Sinnai è riuscita a risorgere dalle sue stesse ceneri, grazie anche all’abolizione del regime feudale; ma questa è tutta un’altra storia.